Silvia Serafini classe 1966 è una pittrice fiorentina. I suoi soggetti che piu la contraddistinguono sono frammenti di architetture a cui da un movimento ed un dinamismo fresco e moderno, caratterizzandoli con un movimento unico e un tocco di colori sopraffino con il quale solamente lei e il suo pennello riescono ad incidere sui vari supporti di pittura.
Coma nasce la passione per il disegno?
<<Appena concluse le scuole medie decisi di iscrivermi all’Istituto d’arte. Entrai così a palazzo Spinelli, istituto per l’arte e il restauro, dove mi sono diplomata in grafica pubblicitaria e disegno e pittura. Da allora partì il mio percorso artistico frequentando per cinque anni l’Accademia delle belle arti e, mentre studiavo, incominciavo ad esporre le mie opere. Dopo ben 35 anni sono sempre qua a dipingere con la stessa voglia di allora.>>
Le sue opere che temi trattano e si cela un messaggio dietro esse?
<<Mi piace molto dipingere l’architettura di Firenze cercando di dare un senso di movimento alle strutture architettoniche fiorentine che possono essere, per lo più, monumenti o basiliche. Amo dipingere gli animali in particolar modo i cani. Amo tutti gli animali, in particolar modo adoro il loro sguardo e cerco sempre di ritrarli in modo più realistico possibile. Dal periodo accademico fino ad oggi abbino copie d’ arte e quadri in stile antico, nello specifico nature morte, paesaggi, venezie in stile ‘600.>>
Su quali supporti ama dipingere?
<<Quando devo dipingere i miei frammenti architettonici dipingo su carta, con tecniche miste quindi inchiostri, gessetti e matita litografica. Per quanto riguarda la parte più classica con quadri in stile ‘600/ ‘700 lavoro su tele preparate con gesso e colla di coniglio proprio come facevano in passato. Ogni dipinto ha bisogno della sua tecnica di pittura appropriata. In più realizzo oggetti d’artista: in questo ambito ultimamente la mia produzione si è direzionata verso le uova di struzzo. Su di esse realizzo ritratti di animali ma anche soggetti come Pinocchio oppure i miei soggetti contemporanei e tutto ciò che mi viene commissionato. Realizzo anche orecchini d’artista, piccoli gioielli sui quali dipingo le mie cupole e tanto altro>>
Cosa si prova nel riuscire a trasformare una passione nel proprio mestiere?
<<Quando mi trovo nel mio studio, con la musica, il mio cane, mentre dipingo credo di non dover desiderare altro, per me è la cosa più bella e persino più grande di un innamoramento, è più grande di qualsiasi sentimento si possa mai provare nella vita.>>
Quando ha iniziato percepirsi come una artista affermata?
<<Non mi sono mai sentita un’artista affermata però ho avvertito un passaggio da studente a pittore ed è stato nel momento in cui riuscivo a realizzare ciò che avevo impresso nella mia mente. Ho iniziato a percepirmi come artista quando vedevo le persone che si emozionavano ammirando i miei dipinti, in quel momento sapevo di esser diventata una pittrice. Il primo quadro che dipinsi che segnò l’inizio della mia carriera da pittrice, allora avevo 25 anni, si intitolava Equinhomini e raffigurava dei cavalli. Quel quadro è come un portafortuna per me.>>
Mentre dipinge quali sensazioni prova?
<<Quando inizio a dipingere sono completamente immersa in un mio universo formato dal supporto sul quale dipingerò e me. Disegnare e dipingere per me è un momento di pieno appagamento, è il momento più bello della mia vita dove mi libero completamente dal fallimento di amori, problemi di vita quotidiana, lutti e via dicendo. Il rapporto tra me e i miei quadri è stupendo è come se all’interno di ogni mio quadro ci fosse un pezzetto della mia essenza.>>
Sogno nel cassetto?
<<Devo dire che un mio grande sogno era quello di riuscire a realizzare delle illustrazioni di libri, qualche anno fa ci riuscii e venni contattata per realizzare un libro su Pinocchio, sarà un’esperienza della mia vita che porterò per sempre con me. Oggigiorno riuscire a realizzare i propri sogni è sempre molto difficile. Attualmente sto lavorando per delle illustrazioni di un altro libro che presto uscirà. Il mio più grande sogno è quello di riuscire a dipingere il più a lungo possibile, serenamente e con salute.>>
Progetti futuri?
<<Sto realizzando l’etichetta del vino dell’Impruneta per la festa dell’uva. Mi sto inoltre organizzando per fare una bella mostra. Come avevo già accennato in precedenza sto lavorando alle illustrazioni di un libro che a breve sarà concluso. Dovrò inoltre iniziare a dipingere sulle uova di struzzo gli stemmi delle contrade del Palio di Siena, accreditata ufficialmente dal “Consorzio per la tutela del Palio di Siena”, un importante occasione per me.>>
Mi può spiegare il suo rapporto con i colori collegato anche alle tecniche di pittura che utilizza?
<<Sono sempre stata definita una pittrice colorista: nei miei dipinti si vede molto la linea del disegno unita a forti pennellate di colori caldi. Adoro anche tutte le gamme di colori dei viola e dei blu in contrasto. Le tecniche che prediligo sono gli inchiostri liquidi su carta con gessetto e china, amo la tecnica mista perché è immediata, nel momento in cui butti giù l’idea e inizi a dipingere non si può più tornare indietro. Per questo li adoro, perché resta ciò che pensi in quel preciso istante, a differenza invece di altre tecniche come gli oli che si possono ritoccare anche in un secondo tempo; con le mie tecniche miste le emozioni del momento restano impresse sulla carta.>>
Quanto sono importanti i social nel suo mestiere?
<<Per quanto mi riguarda i social sono stati fondamentali, senza di essi avrei perso tante occasioni lavorative. Nel 2020 non ci si può permettere di non utilizzare i social a scopo lavorativo, ogni giorno dedico un paio d’ore alla condivisione di post con immagini dei miei dipinti. Prima esistevano i galleristi ora esiste Instagram e Facebook che ti permette di far vedere la tua arte a tutto il mondo.>>
Cosa si prova, oltre che a riuscire a trasformare la propria passione in lavoro, a riuscire anche ad insegnare l’arte di dipingere?
<< Sicuramente è una grandissima soddisfazione, attualmente il mio corso è formato da 25 allievi tutti over 50. È un gruppo composto da persone che nella vita fanno altro di professione ma che hanno sempre avuto la passione per la pittura e così io insegno loro a dipingere e ad affinare le loro tecniche di pittura. E’ molto bello dipingere insieme perché accomuna e fa stringere anche nuove amicizie e diverte, insomma è un hobby molto gratificante.>>
Cosa si prova a riuscire a dipingere il palio e i paliotti per un evento importante come il calcio storico fiorentino?
<<L’anno scorso ho vinto il concorso per dipingere i paliotti e il palio del calcio storico fiorentino, sarà un’esperienza che mi porterò per sempre nel mio cuore. Grazie a questa occasione ho creato delle magliette del calcio storico con i miei dipinti raffiguranti i quattro quartieri storici fiorentini chiamate Pixel Art, il nome prende ispirazione dal mio attuale cane, che è il mio portafortuna. E’ stato un momento di grande successo e fama per me, la gente mi riconosceva in strada ricordandomi come la pittrice del calcio storico fiorentino. In tribuna ero ospite d’onore, con me c’era anche, come magnifico messere, il nuovo presidente della Fiorentina Rocco Commisso che omaggiai con una delle mie magliette in tiratura limitata del calcio storico, è stata una bella esperienza e un grande onore.>>
Mi spiega com’è dipingere sulle uova di struzzo?
<<E’ molto divertente, ovviamente lavorando su una superficie tondeggiante il dipinto si deforma però è anche questa la bellezza di dipingere su queste uova, il dipinto è come se fosse visto attraverso un Fish eye. Questa mia idea di pittura è nata durante la pandemia del Coronavirus. Le uova sono sterili non sono state fecondate quindi al loro interno non c’è il feto di struzzo e sono italiane, non vengono importate dall’ Africa, in più gli scarti vengono dati ai pastifici in modo che tutto possa essere utilizzati per fare la pasta.>>
Com’è cambiato il suo modo di lavorare durante la pandemia del Covid-19?
<<Per quanto mi riguarda è stato un periodo di grande riflessione artistica, venivo in studio mi chiudevo dentro e dipingevo senza interruzioni fino a sera. In questo periodo di lockdown sono nati molti progetti nuovi. Purtroppo la pandemia ha causato un grosso danno al mio settore lavorativo perché ha fatto venire a mancare la possibilità di far vedere le mie opere alle persone, di potersi relazionare per discutere su una commissione di un dipinto oltre che la totale assenza di mostre e vendite dirette dei quadri. Spero con tutta me stessa che tutto possa tornare alla normalità il prima possibile e che questa pandemia resti solo un brutto ricordo.>>
Un consiglio per i giovani che vorrebbero far diventare questa loro passione in un lavoro?
<<Sicuramente bisogna studiare come ho fatto io, apprendendo le basi del disegno, senza improvvisarsi pittori. Se oggi riesco a fare determinati dipinti è grazie ai numerosi anni di studio artistico che ho fatto. Molto importante è non farsi travolgere dalla superbia del saper far tutto ma di imparare sempre dai grandi maestri. La passione e la tenacia giocano un ruolo fondamentale in questo mestiere. Il lavoro del pittore è un mestiere molto duro e difficile ai giorni d’oggi e non sempre riesce a ripagare tutti i sacrifici, però credo che se si ha passione e tenacia si possano ottenere grandi risultati.>>
Il direttore di vitanews.it ringrazia Silvia Serafini per aver raccontato la sua storia, augurandole il meglio per la sua carriera artistica.
luglio 12, 2020
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